Il governo voleva davvero impiegare le forze dell’ordine
a cura di Ninni Raimondi
Il governo voleva davvero impiegare le forze dell’ordine per verificare che il numero di persone nelle nostre case non fosse superiore a 6
A richiamare l’esecutivo al l rispetto della Costituzione sulle norme anti Covid è stato proprio il capo della Polizia, Franco Gabrielli, chiarendo che l’ipotesi era irrealizzabile.
Gabrielli, in una nota di una paginetta e mezzo indirizzata al ministro Lamorgese che aveva chiesto un parere sulla volontà manifestata da Speranza e Franceschini, menziona le circostanze che impediscono l’impiego delle forze dell’ordine per controllare le case private.
Ci sono “questioni di ordine giuridico” e altre di ordine pratico tra cui l'impegno già gravoso delle forze dell’ordine nel contrastare i reati, la gestione dei flussi migratori e ora anche le norme di contenimento anti-Covid.
Dunque, è escluso che possano interessarsi anche di controlli che “potrebbero nascere da meccanismi delatori, rivalità e dissidi di vicinato”.
In aggiunta, nella la nota, intitolata “Ipotesi riguardanti gli assembramenti destinati a svolgersi nei luoghi di privato domicilio”, si menziona espressamente che la soluzione prospettata non è attuabile alla luce dell’articolo 14 della Costituzione che riconosce l’inviolabilità del privato domicilio.
Dopo aver fatto riferimento a sentenze della Corte costituzionale e fonti di legge primarie, quindi non i Dpcm, Gabrielli ricorda che la “tutela della salute dell’incolumità pubblica” non è tra i motivi che rendono lecita l’irruzione della polizia nelle case delle persone.
”Ci sarebbe un modo per autorizzare questi controlli: il Parlamento dovrebbe dichiarare lo stato di guerra e conferire al governo i poteri necessari per farvi fronte”, si legge ancora nella nota, parole che sanno esplicitamente di provocazione.
Coloro che finora hanno sostenuto il valore di pura raccomandazione relativo ai controlli a cui si rimanda nell'ultimo dpcm imparino il valore della corretta informazione o, meglio ancora, tacciano per sempre!