La legge elettorale ideata dal Pd, alla fine, ha fregato il Pd
a cura di Ninni Raimondi
La legge elettorale ideata dal Pd, alla fine, ha fregato il Pd
Quando si dice la strategia sopraffine del giocatore di scacchi mancato. Per comprendere quanto il Rosatellum, dell’allora parlamentare dem Ettore Rosato – suo relatore nel 2017 – sia stato un boomerang per la sinistra, basta osservare i numeri. Uno su tutti, piuttosto emblematico: la Lega, pur avendo ottenuto, in termini percentuali, meno della metà dei voti del Pd, avrà alla Camera lo stesso numero di deputati del Pd e addirittura più del M5S.
Il Rosatellum ha fregato il Pd: i numeri
Questo perché il Rosatellum prevede che il 61% dei parlamentari siano eletti con il sistema proporzionale e il 37% con quello maggioritario tramite i collegi uninominali (in quest’ultimo caso il centrodestra ha cannibalizzato gli avversari). Mentre il restante 2% è assicurato alle circoscrizioni estero.
Per l’esattezza, stando ai dati del Viminale, la coalizione di centrodestra otterrà 235 deputati e 115 senatori. Seggi ripartiti così:
– Fratelli D’Italia: 119 seggi alla Camera, 66 al Senato.
– Lega: 67 seggi alla Camera, 29 al Senato.
– Forza Italia: 44 seggi alla Camera, 18 al Senato.
– Noi Moderati: 7 seggi alla Camera, 1 al Senato.
Questi invece i seggi per il centrosinistra:
– Partito Democratico: 69 seggi alla Camera, 40 al Senato.
– Verdi/Sinistra: 12 seggi alla Camera, 4 al Senato.
– +Europa: 2 seggi alla Camera.
Gli altri partiti:
Movimento 5 Stelle: 52 seggi alla Camera, 28 al Senato.
Azione/Italia Viva: 21 seggi alla Camera, 9 al Senato.
Südtiroler Volksparteiil: 3 seggi alla Camera, 2 al Senato.
Impegno Civico: 1 seggio alla Camera.
Quello del Pd è stato insomma un suicidio involontario, culminato con il rifiuto di allearsi con i Cinque Stelle nel nome della fantomatica agenda Draghi da preservare. Capolavoro di chi si ritiene sempre più astuto degli altri.
Chapeau.