Contraffatti e tossici
a cura di Ninni Raimondi
“Contraffatti e tossici”: quei giocattoli cinesi che finiscono nelle mani dei bambini italiani
Siracusa come Napoli, come Catania, come Padova e tantissime altre città italiane invase dai negozi cinesi dove a cadenza mensile vengono sequestrati prodotti non conformi e quindi potenzialmente pericolosi per la salute e l’incolumità pubblica, in special modo dei bambini. L’ultimo maxi sequestro è avvenuto oggi ed è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Lentini, Comune a nord della provincia siracusana, disposto dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa. Quasi 300mila i prodotti (266.993, per l’esattezza) privi dei requisiti minimi di sicurezza prescritti dal “Codice del Consumo”: materiale elettrico (2.980 pezzi), giocattoli (97.894) e chincaglieria varia (166.119), per un valore complessivo di oltre 130 mila euro.
Giocattoli cinesi contraffatti, perché sono pericolosi per i bambini
I titolari dei relativi esercizi commerciali, originari della Repubblica Popolare Cinese, sono stati segnalati alla Camera di Commercio Sud Est Sicilia per l’irrogazione delle previste sanzioni amministrative. Tutti i prodotti erano privi di marcatura CE, che significa Marchio di Conformità Europea, ovvero la garanzia per il consumatore di trovarsi davanti a un oggetto prodotto secondo le disposizioni Ue in termini di sicurezza nell’utilizzo dalla progettazione alla fabbricazione, all’immissione sul mercato, alla messa in servizio del prodotto, fino al suo smaltimento.
Inoltre nel caso di specie non vi erano le “Avvertenze” e informazioni di sicurezza relative alle caratteristiche e alle dimensioni delle componentistiche delle parti presenti, onde evitare che, se ingerite, avrebbero potuto provocare soffocamento. E, infine, le confezioni risultavano prive delle prescritte informazioni in lingua italiana sulle caratteristiche, dimensioni e componentistiche delle parti presenti, nonché sulle modalità di utilizzo.
Circa 100mila giocattoli in questo caso (ma ricordiamo i due container bloccati alla dogana nel porto di Napoli o il più recente maxi sequestro in un capannone della zona industriale di Padova, n.d.r.) che sarebbero finiti nelle mani di altrettanti bambini. I rischi principali per la salute dei più piccoli, messa in pericolo da commercianti senza scrupoli, sono dovuti in particolare alla tossicità di alcune sostanze usate nella produzione delle materie plastiche impiegate e, soprattutto, di soffocamento a causa di parti mobili o facilmente staccabili dai giocattoli.
Siamo alle solite. I produttori italiani obbligati a seguire, giustamente, tante regole per l’immissione nel mercato dei giocattoli e poi nella porta accanto c’è chi in barba a qualsiasi legge non solo è concorrente sleale – con i prezzi stracciati da una produzione a basso costo (materiali scadenti, manodopera al limite dello sfruttamento, etc.) -, ma per giunta potenzialmente pericoloso per i più piccoli. Sequestri e multe non bastano perché il fenomeno non regredisce e la conferma sono i sequestri in ogni parte d’Italia a cadenza costante.