Grillini allo sbando
a cura di Ninni Raimondi
Grillini allo sbando, Conte vuole i pieni poteri
Non faccio il prestanome di Grillo
"Non faccio il prestanome? Ma perché, com'é saltato fuori Conte se non per fare il prestanome al primo Governo e poi al secondo, a fare il burattino tra le grinfie del PD?"
Giuseppi non si smentisce: è e rimane il solito fanfarone, cialtrone e commediante.
Tutti i grillini con lui o altrimenti getta la spugna, prima di iniziare. Così Giuseppe Conte, ex premier e aspirante leader del M5S, decide di andare alla guerra con Beppe Grillo. Non accetta “diarchie”, vuole il controllo totale. “Non ci deve essere un leader ombra affiancato a un prestanome”, dice Conte durante l’attesa conferenza stampa al Tempio di Adriano. Pretende “distinzione chiara di ruoli e di funzioni”, quindi in soldoni, non vuole intromissioni da parte del garante fondatore dei Cinque Stelle.
Conte sfida Grillo: “Non faccio il prestanome”
“Nell’approssimarsi all’appuntamento per il lancio del nuovo corso con Beppe Grillo sono emerse diversità di vedute su alcuni aspetti fondamentali. E’ emerso un equivoco di fondo: io credo che non abbia senso imbiancare una casa che ha bisogno di profonde ristrutturazioni”. Mentre a “Beppe mi è sembrato ritenere che vada bene così com’è, salvo alcuni moderati aggiustamenti. Ma io non mi sarei mai prestato a un’operazione di facciata, di puro restyling. Al Movimento servono forti cambiamenti”, tuona Conte. “Io non posso assumere una decisione solo con il cuore se la mia testa mi suggerisce che il percorso è sbagliato. Non posso prestarmi ad un’operazione in cui non credo”.
“Non accetto leader ombra”
Secondo Conte le differenti visioni con Grillo potrebbero “compromettere il progetto”. Perché “una forza politica che ambisce a guidare il Paese non può affidarsi a una leadership dimezzata… serve una leadership forte e solida, una diarchia non può essere funzionale, non ci può essere un leader ombra affiancato da un prestanome e in ogni caso non poteri essere io”. E ancora: “Il confronto all’Hotel Forum con Grillo fu molto schietto. Ho elencato alcune carenze, ambiguità che impediscono le grandi potenzialità di questa forza politica che potrebbero dispiegarsi appieno. Ho illustrato una serie di innovazioni secondo me indispensabili”.
L’ex premier non si accontenta, vuole pieni poteri
Poi Conte lancia un’altra frecciata a Grillo: “Beppe sa bene che ho avuto e avrò sempre rispetto per lui. Spetta a lui decidere se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o il genitore padrone che ne contrasta l’emancipazione. Per lui c’è e ci sarà sempre il ruolo di Garante, ma ci sarà distinzione tra la filiera di garanzia e la filiera degli organi di politica attiva al cui vertice ci deve essere il leader politico e la filiera di controllo”. Infine Conte si rivolge agli iscritti del M5S: “Valutate la mia proposta ed esprimetevi con il voto. Non mi accontenterò di una risicata maggioranza, mi metto in discussione. Occorre tanto entusiasmo, me lo aspetto da Beppe e da tutti gli iscritti. A queste condizioni ci metterò tutta l’anima che ho”.